di Andrea Chesi
Pubblico a rate questo breve saggio – con pochissime modifiche – che scrissi parecchi anni fa. Era la scintilla che avrebbe dovuto innescare un discorso critico sui primi libri di Silvio D’Arzo. Ne parlai con il professore che avrebbe dovuto seguirmi nella stesura della tesi, che inizialmente parve apprezzare. Quando gli sottoposi il resto, però, si raffreddò parecchio, giudicando la mia interpretazione un tantino forzata. Mi invitò a cambiare indicandomi altre strade, in particolare mi suggerì di occuparmi dei saggi critici darziani, ciò che in effetti poi feci (con scarso entusiasmo). Ho sottoposto quella primitiva scintilla – rimasta per anni in fondo a un cassetto – a qualche darziano che – bontà sua – mi invita a condividerla con i lettori. Lo faccio adesso sperando di offrire un contributo non effimero.
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