TORNANDO VERSO CASA
La Mup Editore, in occasione del novantesimo anniversario della nascita di Silvo D’Arzo, a partire dal 6 febbraio 2010 ripropone una serie di quattro volumi dell’autore: Penny Wirton e sua madre, Casa d’altri, Il pinguino senza frac, All’insegna del Buon Corsiero. La casa editrice parmense riscopre a distanza di anni un autore molto importante per la letteratura del Novecento, ma ancora non sufficientemente noto.
Silvio D’Arzo, nato in provincia di Reggio Emilia nel 1920, espresse il suo talento precoce, pubblicando la prima raccolta, Maschere, a soli quindici anni. In realtà si chiamava Ezio Comparoni, ma in ogni sua opera utilizzò pseudonimi, poiché non amava la notorietà. Molto legato ai suoi luoghi natali, condusse una vita sedentaria e priva di fatti rilevanti che si concluse a soli trentadue anni a causa di una grave forma di leucemia. Professore di Lettere, laureato a soli ventun anni all’Università di Bologna, dimostrò un’apertura verso la letteratura anglo-americana senza tralasciare i classici. Una delle sue opere più conosciute è Casa d’altri, definita da Montale “un racconto perfetto”.
Il romanzo si può riassumere in poche righe: <<un’assurda vecchia: un assurdo prete: tutta un’assurda storia da un soldo >>. Il libro narra di un prete e del suo incontro con Zelinda, una vecchia che porta dentro di sé un segreto, che in qualche modo riguarda anche lui.
<<Fu una sera sul finire di ottobre. […] L’ombra proprio non era ancora scesa: campanacci di pecore e capre si sentivano a tratti qua e là un po’ prima della prata dei pascoli. Proprio l’ora, capite, che la tristezza di vivere sembra venir su assieme al buio e non sapete a chi darne la colpa: brutt’ora. […] Solo allora […] vidi una donna un po’ più vecchia di me. Sulla sessantina sapete. In mezzo a tutto quel silenzio e quel freddo e a quel livido e a quell’immobilità un poco tragica, l’unica cosa viva era lei >>. La storia è fatta di silenzi, perché le parole non sono adatte ad esprimere ciò che i protagonisti si portano dentro. Questi silenzi, però, assumono un significato profondo, rappresentano la vera comunicazione tra queste due anime. Il prete capisce ben presto che la vecchia è custode di una verità che riguarda tutti gli uomini. Zelinda, infatti, rappresenta la figura dello “straniero” (presente in tutta l’opera darziana), portatore di una verità “altra” e di una consapevolezza esistenziale. Importanti nel romanzo sono poi i luoghi: il paesino di montagna, Montelice, dove vive il prete, è riconducibile a Cerreto Alpi, sull’Appennino Reggiano, paese natale della madre di Silvio D’Arzo, dove si può ritrovare anche il canale al quale Zelinda si reca a lavare i panni. È questo un luogo carico di significato, in quanto rappresenta il confine fra questo mondo e l’aldilà ignoto all’uomo, che viene definito come la vera casa che, prima o poi, tutti gli uomini raggiungeranno. Nel romanzo anche i colori sono molto significativi e assumono una valenza simbolica: << C’è quassù una cert’ora. I calanchi ed i boschi e i sentieri ed i prati dei pascoli si fanno color ruggine vecchia, e poi viola, e poi blu>>. Il romanzo infine presenta delle modalità da storia d’amore, ma con l’aggiunta di una suspence da libro giallo. Questa è la più originale delle opere di D’Arzo ed è rivolta a chi è capace di scavare in profondità nella lettura per ricavarne e scoprirne i veri significati. Ha la capacità di suscitare delle riflessioni profonde sull’esistenza, grazie alle quali si può raggiungere una nuova consapevolezza e la capacità di guardare la vita da una diversa prospettiva. << E allora mi vien sempre più da pensare ch’è ormai ora di preparar le valige e senza chiasso partire verso casa>> è la conclusione del prete. Ora non resta che scoprire, leggendo questo libro, qual è la nostra vera casa.
Silvio D’Arzo, Casa D’Altri, Mup Editore, 2010 .
Lisa Anghinolfi, Lisa Erriu,
Isabella Fontana, Chiara Scavo
II^A (a.s.2009-2010) Liceo scientifico Silvio D’Arzo, Montecchio Emilia, R.E.
Questa recensione è ora pubblicata nel numero 31/2010 della rivista “Palazzo Sanvitale”
Rispondi